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Cosa sono le agenzie di rating

Le agenzie di rating hanno una storia in alcuni casi ultracentenaria, come vedremo, e nascono dall’idea di valutare i titoli e gli emittenti raccogliendo quante più informazioni possibile.

In questo articolo scopriremo cos’è il rating, come funziona la scala di valutazione, cos’è l’outlook e quali informazioni contribuiscono a generare il rating di un ente.

Infine, vedremo in che modo i fondi pensione possono utilizzare queste valutazioni per fare le proprie scelte di investimento, tenendo sempre ben presente l’obiettivo primario di tutelare iscritti e beneficiari.

Agenzie di rating: definizione

Le agenzie di rating sono intermediari che producono valutazioni sugli enti che emettono titoli, dagli Stati sovrani alle aziende private. Le valutazioni servono a fornire agli investitori le informazioni circa il valore dei titoli stessi.

L’obiettivo delle valutazioni è quello di definire il livello di stabilità finanziaria di un determinato titolo e del suo emittente, in modo da consentire ad azionisti e obbligazionisti di prendere le proprie decisioni in maniera informata. La valutazione si basa su una scala standardizzata definita, appunto, rating.

Cos’è il rating?

In italiano il significato letterario di rating è “valutazione” e, come abbiamo visto, si tratta di un giudizio che serve a valutare l’affidabilità di chi emette titoli e, dunque, la capacità di restituire un debito contratto in un determinato lasso di tempo.

Per fornire una misura oggettiva e comparabile, che racchiuda in un unico dato le informazioni quantitative e qualitative raccolte, le agenzie di rating usano la scala di valutazione, nel dettaglio:

  • AAA, assegnata agli enti con un basso rischio di credito e, dunque, ritenuti altamente affidabili;
  • AA, rappresenta enti stabili ma potenzialmente esposti;
  • A, che indica enti stabili ma che attraversano condizioni economiche avverse;
  • BBB, assegnata agli enti le cui finanze sono momentaneamente soddisfacenti;
  • B, che identifica gli enti la cui situazione economica è variabile;
  • CCC, propria di enti con finanze vulnerabili;
  • CC, assegnata a enti le cui finanze sono altamente vulnerabili;
  • C, con la quale ci si riferisce a enti che hanno inoltrato istanza di fallimento;
  • RD, propria di enti che non pagano alcuni impegni, ma che continuano a pagare altre obbligazioni;
  • D, per quegli enti in stato di fallimento e, dunque, di insolvenza, che offrono una probabilità praticamente nulla di rimborso dei creditori.

A sua volta, la scala di equivalenza può essere raggruppata in due macro insiemi che consentono di esprimere un giudizio rapido:

  • da AAA a BBB la valutazione è ritenuta positiva e si parla di grado di investimento;
  • da BB a D la valutazione è negativa e si parla di grado di non-investimento.

Con un rating molto basso in gergo si parla di “junk bond”, letteralmente titoli spazzatura, che non hanno più valore.

Cos’è l’outlook delle agenzie di rating?

Oltre alla scala di valutazione, le agenzie di rating utilizzano un altro strumento che si chiama outlook, ovvero previsione. Si tratta, infatti, della previsione a medio e lungo termine su uno Stato o un’azienda circa la valutazione del suo rating futuro.

In questo caso, esistono tre possibilità:

  • outlook positivo, che significa che in futuro l’emittente affronterà condizioni migliori o uguali a quelle attuali, con un passaggio al gradino superiore della scala;
  • outlook negativo, se si prevedono peggioramenti e, dunque, declassamenti nella scala di valutazione;
  • outlook stabile, quando non sono previsti cambiamenti.

Cosa valutano le agenzie di rating?

Come fanno le agenzie di rating a giungere a una valutazione sul merito creditizio di aziende, Stati o strumenti finanziari?

Come detto, il gradino della scala prescelto si esprime sulla base di una serie di valutazioni quantitative e qualitative su solidità e solvibilità dell’emittente, che si basano sull’analisi di una serie di informazioni quali:

  • bilanci, dunque costi, ricavi, debiti e crediti;
  • flussi di cassa;
  • patrimonio.

Inoltre, si analizzano le condizioni politiche, sociali, economiche e finanziarie dei territori in cui opera l’emittente, poiché appare ovvio che, a parità di altre condizioni, se un emittente opera in un Paese politicamente instabile e un altro in un Paese ritenuto stabile, il giudizio finale sarà differente.

Dunque, in sintesi, si valutano sia le informazioni che riguardano l’emittente in sé, sia quelle riguardanti il sistema in cui l’emittente opera e che quest’ultimo non può influenzare attraverso il suo operato.

Quali sono le principali agenzie di rating?

Le agenzie di rating sono istituti di diritto privato. Ce ne sono diverse nel mondo, tuttavia quelle che rappresentano i principali punti di riferimento a livello mondiale hanno in comune una storia molto lunga e la città in cui sono state fondate: New York.

Parliamo di:

  • Moody’s Corporation, nata circa 120 anni fa con la pubblicazione del “Moody’s Manual of Industrial and Miscellaneous Securities”, un manuale che raggruppava le informazioni su un grande quantitativo di titoli allora in circolazione, rispondendo all’esigenza degli investitori.
  • Fitch Ratings che, nel 1913, pubblicò “The Fitch Stock and Bond Manual” e, nel 1924, ideò la scala di valutazione da AAA a D, ancora attualmente in uso.
  • Standard & Poor’s, la più “giovane”, nata nel 1941 dalla fusione di Standard Statistics con l’editore della “History of the Railroads and Canals of the United States”, Henry Varnum Poor.

Agenzie di rating e investimenti dei fondi pensione

Per i fondi pensione come Priamo, il rating non può che costituire soltanto uno dei fattori utili per la valutazione del merito creditizio degli emittenti.

Dunque, quando i fondi pensione - che ricordiamo essere, nel nostro Paese, fortemente regolamentati e soggetti a stringenti controlli esterni e interni - decidono su quali titoli investire, possono tenere conto delle valutazioni delle agenzie di rating, ma questa non deve essere l’unica fonte di informazione per formulare le scelte.

La COVIP (Commissione di Vigilanza sui Fondi Pensione), nella circolare 5089/2013, richiama infatti l’attenzione dei fondi sul corretto utilizzo dei giudizi di rating del credito nelle politiche di investimento, affermando

“la necessità di adottare opportune misure che limitino l’utilizzo esclusivo o meccanicistico dei giudizi di rating nelle decisioni di investimento e disinvestimento. Tale obbligo generale si traduce [...] nel dovere anche per le forme pensionistiche complementari di adottare processi e modalità organizzative che assicurino una adeguata valutazione del merito del credito.”

Questo per assicurare la tutela degli iscritti e dei beneficiari e il buon funzionamento del sistema di previdenza complementare.

Leggi anche il nostro approfondimento Come vengono investiti i contributi dal Fondo Pensione

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