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Come aumentare la pensione se troppo bassa

Per aumentare la pensione troppo bassa occorre innanzitutto pensarci per tempo, avvalendosi dei servizi di simulazione che consentono di stimare l’importo della pensione pubblica futura.

Una volta ottenuta una stima, sarà più semplice progettare accantonamenti e investimenti per garantirsi una rendita integrativa che permetta di mantenere il proprio tenore di vita anche in età avanzata.

In questo articolo spiegheremo che le possibilità di aumentare la pensione se troppo bassa sono molteplici, e per quale motivo la previdenza complementare presenta vantaggi enormi rispetto a tutte le altre alternative.

Come conoscere la pensione futura?

Il primo passo per capire come comportarsi circa la pensione futura è avere una piena consapevolezza di quello che sarà l’importo futuro dell’assegno pensionistico.

L’INPS è ben consapevole che le riforme che si sono susseguite negli anni hanno assottigliato l’assegno. Per questo motivo, ha predisposto un servizio di simulazione denominato La Mia Pensione INPS, attraverso il quale è possibile stimare quella che (presumibilmente) sarà la pensione al termine del proprio percorso lavorativo.

In particolare, con questo servizio si può:

  • verificare che la situazione contributiva corrisponda alle attività lavorative svolte nel tempo, ed eventualmente segnalare all’INPS le anomalie riscontrate;
  • stimare il momento in cui si potrà accedere alla pensione di vecchiaia;
  • stimare l’importo dell’assegno pensionistico che si riceverà al momento del ritiro.

Quest’ultima informazione è fondamentale per capire i flussi finanziari futuri e gli importi necessari per integrarli nel caso in cui la pensione dovesse essere troppo bassa.

Leggi anche il nostro approfondimento Qual è la differenza tra pensione contributiva e retributiva

Dove investire per integrare la pensione futura

Attivarsi ben prima di raggiungere l’età pensionabile è, come abbiamo visto, davvero importante.

Soltanto con il favore di un orizzonte temporale adeguato - ovvero un periodo di tempo sufficiente ad accantonare denaro e investirlo - si può giungere a una integrazione ottimale dell’assegno pensionistico.

In tal modo, si potrà evitare un crollo repentino del proprio tenore di vita nel passaggio dalla fase lavorativa a quella della pensione.

Vediamo, quindi, alcune tipologie di investimenti che potresti valutare per il futuro.

1. Immobili

Acquistare uno o più immobili da locare, al fine di generare una rendita mensile, è una delle scelte più diffuse tra gli italiani.

Questa soluzione, però, presenta una serie di svantaggi, in particolare:

  1. gestione degli affittuari e dei pagamenti;
  2. imposte da versare, anche nel caso in cui gli inquilini siano morosi;
  3. eventuali morosità degli inquilini, dunque liquidità non del tutto garantita;
  4. difficoltà nel rivendere l’immobile velocemente, se la località non è particolarmente ricercata oppure a causa della congiuntura economica del momento.

2. Mercati finanziari

Investire in autonomia su azioni, obbligazioni e Titoli di Stato può essere un’opzione interessante, ma richiede una buona dose di informazioni e competenze notevoli per evitare i rischi connessi a queste operazioni finanziarie.

In pratica, diventerebbe quasi un secondo lavoro; in alternativa, puoi avvalerti di servizi di consulenza finanziaria, a fronte però di costi che andranno, inevitabilmente, a erodere in maniera sostanziosa i possibili rendimenti.

3. Beni di lusso

Con l’espressione beni di lusso si intendono i cosiddetti “investimenti alternativi”, come vini pregiati, quadri, arredi e tutto quello che ruota attorno, appunto, al lusso.

Anche in questo caso, come per i mercati finanziari, le opzioni sono due:

  • diventare grandi esperti del settore in cui investire, in modo da riconoscere, ad esempio, le “croste”, ovvero i quadri che non hanno valore, se parliamo di arte;
  • avvalersi di consulenti specializzati e onerosi.

Infine, c’è la soluzione nata appositamente per integrare l’assegno pensionistico e che, come vedremo, presenta una serie di vantaggi imbattibili rispetto a alle altre: la previdenza complementare.

Approfondiamo insieme questa validissima opzione.

Aderire a un fondo pensione è la scelta migliore

La previdenza complementare in generale, e i fondi pensione negoziali come Fondo Priamo in particolare, rappresentano la soluzione più conveniente al problema di una pensione troppo bassa che bisognerebbe aumentare.

Vediamo, in sintesi, i principali vantaggi derivanti dall’adesione al fondo pensione.

1. TFR

Per i lavoratori dipendenti esiste la possibilità di destinare il Trattamento di Fine Rapporto al fondo pensione negoziale, in modo da garantire un accantonamento annuo automatico che non incide nel presente, dal momento che il TFR comunque non viene pagato mensilmente al lavoratore, ma liquidato al termine del rapporto lavorativo.

2. Contributo del datore di lavoro

Chi aderisce a un fondo negoziale come Fondo Priamo, può decidere di aggiungere alla destinazione del TFR anche un contributo personale.

In questo caso, può contare su un ulteriore contributo da parte del datore di lavoro, andando ad aumentare in modo importante l’accantonamento annuo totale, che grazie alla capitalizzazione dei rendimenti garantisce maggiori introiti integrativi.

3. Trattamento fiscale di favore

Lo Stato italiano riserva alle somme investite nei fondi pensione una serie di agevolazioni fiscali:

  • in fase di contribuzione, con una deduzione in dichiarazione dei redditi;
  • in fase di gestione, con imposte ridotte sui rendimenti rispetto a qualsiasi altra forma di investimento;
  • in fase di prestazione, con un’aliquota sulla pensione integrativa che può arrivare al 9%.

4. Flessibilità (importi, rischio e orizzonte temporale)

Il Fondo Priamo è caratterizzato da una notevole flessibilità riconosciuta agli iscritti.

In particolare, garantisce libertà di scelta in merito:

  • agli importi da destinare al Fondo, dal momento che si può decidere la misura del contributo periodico e modificarlo nel tempo a seconda delle proprie esigenze di liquidità;
  • alle somme da disinvestire in caso di necessità, attraverso riscatti e anticipazioni;
  • alle linee di investimento da selezionare in base alla propria propensione al rischio;
  • ai comparti da selezionare sulla base del tempo a disposizione.

5. Protezione dell’investimento

L’impianto normativo di riferimento per la previdenza complementare garantisce un notevole livello di protezione del denaro accantonato e investito, in modo da consentire agli aderenti di vivere la propria scelta con la massima serenità.

5. Costi contenuti

Il Fondo Priamo è un’associazione senza fini di lucro, gli aderenti sono associati e non clienti e gli interessi di Priamo coincidono con gli interessi dell’aderente.

Tutto questo si traduce in costi di gestione contenuti, dal momento che l’unico obiettivo di Priamo è quello di valorizzare, a fini pensionistici, il risparmio dei lavoratori associati.

Leggi tutti i nostri approfondimenti sul tema:

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