La gestione finanziaria rappresenta l’insieme delle scelte di investimento di un dato soggetto o di un’organizzazione che si occupa di gestire, appunto, i fondi altrui.
Si tratta di un’attività che può essere organizzata sia in maniera attiva che passiva, dove con queste espressioni si intendono due diverse modalità di gestire gli investimenti che presentano entrambe dei pro e dei contro da prendere in considerazione quando si decide in che modo impiegare i propri risparmi.
In questo articolo vedremo come funzionano la gestione finanziaria passiva e quella attiva, andando poi ad analizzare tutti i vantaggi e gli svantaggi legati a queste diverse tipologie di investimento, tenendo sempre ben presente che ciascun investitore ha esigenze proprie legate anche a degli obiettivi specifici.
Vedremo, infine, in che modo investono i fondi pensione.
La gestione finanziaria passiva è una strategia di investimento che ha l’obiettivo di replicare le performance di un dato indice di mercato.
Un esempio di indice è il noto S&P 500 (Standard & Poor 500), il più importante indice azionario statunitense, che segue l'andamento di un paniere di titoli composto dalle 500 aziende statunitensi a maggiore capitalizzazione, quelle, cioè, con il maggior valore derivante dal prodotto tra il numero di azioni in circolazione e il loro prezzo.
Gli investimenti passivi sono rappresentati da strumenti, come fondi indicizzati o ETF (Exchange Traded Funds), che cercano di replicare la composizione e la performance dell'indice sottostante.
Come per tutte le opzioni di investimento, questo tipo di gestione presenta una serie di pro e contro che occorre conoscere, anche tenendo ben presente la propria situazione finanziaria, gli obiettivi per cui si sceglie di investire e la propensione al rischio.
I vantaggi derivanti dalla scelta di una gestione passiva sono molteplici, tra cui i seguenti:
In finanza spesso si afferma che “non esistono pasti gratis”, un modo di dire che serve a spiegare, in maniera immediata, che non esistono scelte che presentino esclusivamente dei vantaggi.
Ogni decisione ha anche dei “contro”; vediamo quelli legati alla gestione finanziaria passiva:
Insomma, vantaggi come economicità, trasparenza e semplicità della gestione passiva possono avere come contrappeso una scarsa flessibilità e una mancata protezione dalle turbolenze finanziarie.
Ecco perché è sempre bene scegliere conoscendo i pro e i contro degli investimenti.
La gestione finanziaria attiva è una strategia di investimento in cui i gestori di portafoglio fanno le proprie scelte di investimento con l’obiettivo di superare la performance degli indici di riferimento, attraverso due attività principali:
In sostanza, i gestori selezionano attivamente i titoli in cui investire, che possono essere dunque un mix di azioni, obbligazioni e altri strumenti finanziari, composti sulla base del rapporto rischio/rendimento desiderato e degli obiettivi di investimento selezionati.
Anche in questo caso, tuttavia, esistono pro e contro che occorre tenere in considerazione.
Vediamo quali sono i vantaggi legati alla scelta di una gestione attiva per i propri investimenti:
Anche in questo caso, come detto, bisogna valutare i possibili svantaggi cui si può andare incontro con una gestione attiva.
Vediamo i principali:
Insomma, la gestione attiva consente di puntare a rendimenti più elevati e di ottenere una maggiore flessibilità rispetto a quella passiva, tuttavia rischi e complessità risultano essere maggiori.
Bisogna poi ricordare, come già detto in questi paragrafi, che ogni scelta deve essere fatta sulla base dei propri obiettivi di risparmio e investimento, che possono differire anche in maniera consistente tra un investitore e l’altro ma anche nelle strategie dei singoli investitori, che possono, ad esempio, perseguire finalità di breve periodo, come tutelare la propria liquidità dall’inflazione o di medio/lungo periodo come avere una pensione integrativa.
Nel perseguire l’obiettivo primario di erogare una pensione integrativa ai propri aderenti, i fondi pensione negoziali come Fondo Priamo prediligono, nella quasi totalità dei casi, la gestione attiva (più precisamente, essa rappresenta il 93,7% del patrimonio gestito secondo i dati Mefop).
Questo consente loro di essere maggiormente resilienti rispetto alle turbolenze di mercato e, come visto, di perseguire due importanti finalità:
Non va sottovalutato, poi, il fatto che l’operato dei fondi pensione rientra in un quadro normativo e di vigilanza che tutela questa fondamentale forma di investimento, considerata uno dei pilastri del sistema previdenziale italiano.
Occorre, infine, fare un cenno ai costi, uno degli svantaggi della gestione attiva rispetto a quella passiva. Infatti, essendo istituiti senza scopo di lucro, i fondi pensione negoziali possono applicare ai propri aderenti costi molto contenuti, riducendo al minimo questo svantaggio e rendendo la gestione attiva “più conveniente” per gli investitori vista la minore incidenza delle spese applicate.
Per approfondire, invitiamo a leggere anche la nostra guida Come vengono investiti i contributi dal Fondo Pensione.
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