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Come funziona la revisione della pensione di inabilità

La pensione di inabilità, pur essendo un provvedimento permanente che accompagna il soggetto percettore fino alla pensione di vecchiaia, può essere soggetta a revisione nel caso vi siano dei cambiamenti, ad esempio un recupero che porti l’invalidità al di sotto del 100%.

Vediamo come funziona la revisione della pensione di inabilità, in che modo tutelarsi al meglio e quali sono i benefici legati all’adesione alla previdenza complementare.

Cos’è la revisione della pensione di inabilità

La pensione di inabilità è una prestazione INPS prevista per i lavoratori in condizione di assoluta e permanente impossibilità di lavorare.

Si tratta di una prestazione che ha carattere permanente, a differenza della pensione di invalidità, che ha invece una durata temporanea di 3 anni.

Tuttavia, la pensione di inabilità è soggetta a revisione periodica da parte della commissione dell’INPS, per verificare che sussista l’assoluta e permanente impossibilità di svolgere qualsiasi attività lavorativa a causa di infermità o difetto fisico o mentale.

A seguito del procedimento di revisione, la prestazione può essere:

  • confermata, nel caso in cui l’invalidità permanga al 100%;
  • trasformata in assegno ordinario di invalidità, qualora l’invalidità sia al di sotto del 100% ma superiore ai due terzi (67%);
  • revocata, se si accerta il recupero della capacità lavorativa a più di un terzo (più del 33%).

Revisione della pensione di inabilità: come funziona

Il procedimento di revisione è regolamentato dall'art. 9 della legge 222/1984, e può essere avviato su iniziativa:

  • dell'INPS, che può stabilire di sottoporre il titolare della prestazione ad accertamenti sanitari per verificare l’eventuale variazione dei requisiti;
  • dell'interessato, in caso di mutamento delle condizioni che hanno portato alla richiesta della prestazione di inabilità.

Il mutamento delle condizioni, o la sussistenza dei requisiti, devono essere opportunamente documentati producendo tutta la certificazione sanitaria necessaria, anche da parte del titolare della prestazione (che è bene sia sempre pronto a dimostrare la propria inabilità con visite periodiche aggiornate).

Se, a seguito dell’accertamento, si verifica un cambiamento nelle condizioni del titolare della prestazione, il pagamento della pensione verrà interrotto o trasformato in assegno di invalidità a partire dal mese successivo a quello in cui è stato eseguito l'accertamento.

Infine, ricordiamo che se il soggetto interessato rifiuta, senza giustificato motivo, di sottoporsi agli accertamenti disposti dall’INPS, l’Istituto può applicare un provvedimento di sospensione del pagamento della pensione per tutto il periodo in cui non è possibile procedere agli accertamenti stessi.

Fondo Priamo e pensione di inabilità

Gli iscritti al Fondo Priamo, in caso di inabilità, possono beneficiare del riscatto totale o parziale del capitale accumulato. Dunque, aderendo al Fondo e scegliendo la previdenza complementare, si può ottenere una tutela aggiuntiva non solo per il momento della pensione di vecchiaia, ma anche nei malaugurati casi in cui non si possa più lavorare prima di aver maturato i requisiti per il ritiro dal lavoro.

Il diritto al riscatto, totale o parziale, matura anche al verificarsi delle seguenti condizioni:

  • riscatto parziale, pari al 50% di quanto maturato, nei casi di cessazione dell’attività lavorativa che comporti l’inoccupazione per un periodo di tempo non inferiore a 12 mesi e non superiore a 48, in caso di procedure di mobilità, cassa integrazione guadagni ordinaria o straordinaria, o di esodo incentivato;
  • riscatto totale, appunto nei casi di invalidità permanente che comportino la riduzione delle capacità di lavoro a meno di un terzo, e in caso di cessazione dell’attività lavorativa che comporti l’inoccupazione per un periodo di tempo superiore a 48 mesi.

Se questi eventi si verificano nei 5 anni che precedono il pensionamento, l’iscritto può chiedere direttamente la prestazione di pensione complementare o la RITA (Rendita Integrativa Temporanea Anticipata).

Leggi anche il nostro approfondimento Pensione di inabilità: chi può richiederla?

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