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Life Cycle e Fondo Priamo: come investire il montante

Una delle principali differenze che incorre tra la pensione pubblica e la previdenza complementare risiede nel concetto di capitalizzazione individuale.

Infatti, mentre con la pensione pubblica i contributi versati servono a pagare le pensioni attuali a chi si è già ritirato dal mercato del lavoro, nel caso dei fondi pensione negoziali ogni aderente accumula una somma che andrà poi a comporre la rendita personale maturata.

Quest’ultima non è composta solo dai contributi versati al proprio fondo - derivanti dal TFR, dal contributo individuale e dall’eventuale contributo volontario, al quale aggiungere quello del datore di lavoro - perché questi vengono affidati all’ente che, tramite i gestori finanziari, andrà a investire tali risorse sui mercati finanziari al fine di generare un rendimento aggiuntivo.

Com’è facile intuire, maggiore è il tempo di permanenza nel fondo pensione più elevato sarà il montante accumulato, specie se si adotta una sapiente strategia di investimento a rischio decrescente, altrimenti nota come Life Cycle.

Ecco perché si consiglia di aderire in giovane età o di investire per i propri figli, per godere di un lasso di tempo più ampio per accumulare risorse e far fruttare al meglio i propri investimenti.

Approfondiamo insieme l’argomento, cercando di capire in cosa consiste la strategia Life Cycle e in che modo opera il Fondo Priamo in tal senso.

Cos’è la strategia Life Cycle

“Life cycle, letteralmente Ciclo di vita, è un tipo di investimento che si modifica nel tempo in base all’età dell’investitore”.

Cosa vuol dire?

Abbiamo anticipato che, tramite i gestori finanziari, i fondi pensione investono i contributi versati dagli aderenti sui mercati finanziari secondo modalità precise, con una strategia (AAS Asset Allocation Strategica) stabilita dal Consiglio di Amministrazione, indicata nella Nota Informativa e regolamentata attraverso le Convenzioni di gestione sulla base delle caratteristiche dei comparti di investimento e dei singoli mandati affidati ai Gestori.

Alcuni fondi offrono una sola linea di investimento (fondi mono-comparto) mentre altri, compreso il Fondo Priamo, offrono più opzioni (fondi multi-comparto).

Come suggerisce il nome stesso, un fondo mono-comportato presenta un’unica linea di investimento, mentre quello multi-comparto, offrendone più di una, consente all’iscritto di passare da una all’altra nelle varie fasi della vita, pianificando così una strategia sul lungo periodo.

Vediamo perché questo aspetto è così importante.

La relazione rischio/rendimento

Quando si parla di investimenti finanziari è importante partire da un concetto fondamentale, ovvero la relazione rischio/rendimento.

Maggiore è la percentuale di rischio associata a un determinato investimento, infatti, più elevato sarà il rendimento potenziale, e viceversa.

In un’ottica di Life Cycle, quindi, il principio da seguire è alquanto semplice: optare per una linea di investimento potenzialmente a più elevata percentuale di rischio, ma potenzialmente più redditizia, in giovane età, magari nei primi anni di lavoro e di adesione al fondo pensione, per poi seguire un percorso di rischio/rendimento decrescente all’avvicinarsi al momento della pensione.

In questo modo, si può sfruttare l’orizzonte lungo tipico della previdenza complementare per rischiare un po’ di più - ma sempre in un ambiente estremamente controllato e regolato - al fine di costruire una posizione individuale più corposa, per poi passare a comparti sempre più prudenti, con l’obiettivo di preservare la somma accantonata.

La strategia Life Cycle, dunque, prevede il passaggio - generalmente automatizzato - da un comparto tendenzialmente più rischioso e redditizio a uno più prudente nel corso del tempo di permanenza nel fondo sulla base dell’età dell’aderente. Ciò significa che, con l’avvicinarsi all’età del pensionamento, la posizione individuale verrà indirizzata verso comparti con percentuale di rischio inferiore (il cosiddetto “switch”).

Come opera il Fondo Priamo

Il Fondo Priamo non prevede ancora un sistema automatizzato di passaggio da un comparto all’altro, ma offre all’aderente la possibilità di scegliere come e se modificare il proprio piano di investimento nel corso del tempo.

Ma come opera il Fondo Priamo? Essendo un fondo multicomparto, offre tre differenti linee di investimento:

  • Garantito Protezione: rientra tra i comparti garantiti, e in esso confluiscono anche i flussi di TFR tacitamente conferiti e il contributo versato dalle Aziende per le adesioni contrattuali;
  • Bilanciato Prudenza: linea di investimento nella categoria bilanciata con una moderata esposizione al rischio;
  • Bilanciato Sviluppo: linea di investimento nella categoria bilanciata che presenta una più elevata percentuale di rischio e rendimenti più corposi nel lungo periodo.

Quindi, volendo seguire una strategia di Life Cycle in Priamo, il consiglio è di puntare sul comparto Bilanciato Sviluppo nei primi anni di adesione, quando l’orizzonte temporale per il pensionamento è ancora lungo e ci si può esporre a potenziali rischi in cambio di rendimenti potenziali più elevati, per poi passare al comparto Bilanciato Prudenza e, in prossimità del pensionamento, trasferire la propria posizione individuale verso il comparto Garantito Protezione.

Per saperne di più sui comparti di investimento del Fondo Priamo invitiamo a consultare l’articolo “Come vengono investiti i contributi dal Fondo Pensione”.

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