Home > Blog di Priamo > Cos'è il sistema di pagamenti internazionali SWIFT

Il blog di Priamo

Cos'è il sistema di pagamenti internazionali SWIFT

Il sistema di pagamenti internazionali SWIFT è una codifica che consente agli istituti di credito sparsi nel mondo di identificarsi e comunicare per dare seguito ai pagamenti internazionali.

In questo articolo scopriremo come nasce il sistema SWIFT, come funziona, quali informazioni trasporta, dove trovare il codice, qual è la differenza tra SWIFT e SEPA, quante sono le banche aderenti e dunque qual è la sua portata, quali sono le conseguenze di un’uscita dal sistema, se esistono e quanto sono efficaci i sistemi alternativi.

Cos’è il sistema SWIFT?

Il sistema di pagamenti SWIFT, acronimo di Society for Worldwide Interbank Financial Telecommunication (società per telecomunicazioni finanziarie interbancarie mondiali, nata nel 1973), è una piattaforma di comunicazione con sede in Belgio che ha una storia antica, poiché si tratta di un’evoluzione del telegrafo e del Telex.

Attraverso la codifica introdotta con lo SWIFT, e formalizzata nel 1977, è stato possibile semplificare le operazioni di pagamento all’estero che, con i metodi precedenti, risultavano complicate e rallentate dalla necessità di descrivere le operazioni compiute.

Lo scopo del sistema è dunque quello di consentire il pagamento diretto, anche quando il debitore e il creditore non sono clienti della stessa banca e il pagamento avviene tra due Paesi diversi.

Che cos’è il codice Bic SWIFT?

Il codice introdotto con lo SWIFT si chiama BIC, cioè Bank Identifier Code (codice identificativo della banca). Il BIC consente di riconoscere gli istituti di credito mittenti e destinatari attraverso una serie di caratteri.

Il codice, composto da un numero di caratteri compreso tra 8 e 11, identifica esclusivamente una banca specifica (si tratta di un codice univoco, un po’ come il nostro codice fiscale) e fornisce le seguenti informazioni:

  • Paese di provenienza o destinazione;
  • città in cui ha sede la filiale da cui sta partendo il pagamento o a cui sta giungendo;
  • identificativo della filiale specifica di quella città, nel caso in cui ce ne sia più di una della medesima banca (in questo caso il codice BIC è più lungo).

Dove posso trovare il codice SWIFT?

Può capitare di dover comunicare il proprio codice BIC/SWIFT, ad esempio perché si attende un pagamento internazionale. Trattandosi di una richiesta a cui potremmo non essere abituati, però, occorre sapere dove cercare o a chi chiedere questa informazione.

Vediamo tutte le alternative disponibili, per scoprire che trovarlo è più semplice di quel che sembra:

  • è un dato presente solitamente nell’intestazione dell’estratto conto, digitale o cartaceo che sia, e si trova tra le coordinate bancarie, dunque insieme all’IBAN;
  • nel proprio profilo personale, se si utilizza l’online banking e/o il mobile banking;
  • non sempre, ma è possibile in qualche caso trovarlo scritto sulla carta di debito (il bancomat, per intenderci);
  • sul sito internet della propria banca;
  • al telefono, chiamando il numero verde della banca oppure direttamente la propria filiale di riferimento.

Dunque, ognuno può scegliere il sistema più rapido per sé per rintracciare questa informazione e, una volta “scoperto”, si consiglia di segnarlo da qualche parte in modo che sia poi facilmente accessibile.

Come funziona il sistema SWIFT?

Il codice BIC/SWIFT viene richiesto in caso di bonifico internazionale, dal momento che per queste operazioni non è sufficiente l’IBAN, ovvero il codice che identifica il conto di destinazione per i bonifici nazionali.

Dunque, il sistema SWIFT non serve a trasferire il denaro oggetto di una transazione, ma consente alle due banche coinvolte di riconoscersi reciprocamente e, dunque, di sapere da dove arriva il denaro che va trasferito.

Che differenza c'è tra bonifico SEPA e SWIFT?

Occorre sapere che, per i Paesi membri dell’UE e per quelli dello Spazio Economico Europeo (ad esempio la Norvegia), esiste un sistema agevolato di trasferimento del denaro all’interno dell’area, attraverso i bonifici SEPA (Single Euro Payments Area - area unica per i pagamenti in euro).

Attraverso il SEPA è possibile ottenere un servizio più rapido e meno costoso rispetto a quello previsto utilizzando lo SWIFT.

Vediamo, in sintesi, le differenze tra SWIFT e SEPA:

  • con SEPA, è maggiore la velocità del trasferimento di denaro;
  • per far parte della rete SWIFT gli istituti bancari devono pagare una commissione, cosa che non accade per l’area SEPA;
  • SEPA opera su un territorio meno ampio di SWIFT, che abbraccia un maggior numero di Paesi in tutto il mondo e non soltanto in area europea.

Chi aderisce al sistema SWIFT?

Il sistema SWIFT ha come valuta di riferimento il dollaro americano ed è utilizzato da più di 11.600 banche in oltre 200 Paesi nel mondo: una diffusione tale da renderlo il principale sistema di comunicazione fra istituti bancari.

Nel dettaglio, se prendiamo in considerazione le transazioni di gennaio 2022, vediamo che le operazioni totali attraverso lo SWIFT si dividono territorialmente come segue:

  • 45,5% in Europa, Medio Oriente e Africa;
  • 40% in America e Regno Unito;
  • 14,5% nell'Asia Pacifico.

Com’è noto, da semplice strumento finanziario, il sistema SWIFT nel tempo è diventato anche uno strumento di pressione geopolitica, dal momento che le banche che ne restano fuori hanno enormi difficoltà nel trasferire fondi ai diversi capi del globo.

Cosa significa uscire dal sistema SWIFT?

Uscire dal sistema SWIFT, oppure esserne esclusi - ad esempio a causa di sanzioni stabilite a livello internazionale - comporta per il Paese o l’istituto finanziario una serie di difficoltà negli scambi internazionali di denaro.

L’uscita di un intero Paese, che sia per volontà propria o altrui, non coinvolge i soli istituti di credito nazionale ma anche quelli esteri che con quel Paese hanno intensi scambi o addirittura interessi economici diretti.

In sostanza, l’uscita da SWIFT, in un mondo fortemente globalizzato e interconnesso come quello attuale, comporta diverse criticità sicuramente nel breve periodo, mentre nel medio e lungo termine gli istituti e gli Stati coinvolti possono organizzarsi con sistemi alternativi, cosa che è già avvenuta ad esempio in Russia e Cina.

Quali sono le alternative al sistema SWIFT?

Pur trattandosi del sistema di comunicazione interbancario internazionale maggiormente diffuso, lo SWIFT, come detto, non è l’unico. Cina e Russia, infatti, si sono dotati di una propria codifica per i trasferimenti.

Cina

Nel Paese del dragone è stato attivato il sistema CIPS, Cross-Border Interbank Payment System (sistema di pagamento interbancario transfrontaliero).

Il CIPS si basa sul renminbi, la moneta cinese, è gestito dalla People’s Bank of China ed è adottato da 1.280 banche (un decimo di quelle che usano lo SWIFT, per intenderci) non solo cinesi; sono infatti coinvolti 103 Paesi nel mondo.

A CIPS aderiscono anche istituti di credito europei, americani, africani, giapponesi e russi.

Per ampliare il raggio d’azione, nel 2016 CIPS ha stipulato un accordo con lo SWIFT in modo da consentire l’operatività anche con banche che non hanno aderito al sistema cinese.

Russia

In Russia, Paese i cui istituti di credito sono stati quasi totalmente esclusi dallo SWIFT in seguito all’attacco all’Ucraina, esiste il SPFS, System for Transfer of Financial Messages (sistema per il trasferimento di messaggi finanziari).

Si tratta di un sistema che, a differenza di quello cinese, viene utilizzato soprattutto nel mercato interno con l’aggiunta di alcune banche straniere con sedi in Armenia, Bielorussia, Germania, Kazakistan, Kirghizistan e Svizzera, per un totale di 400 istituti di credito, dunque un numero di circa 30 volte inferiore a quello dei partecipanti al sistema SWIFT.

Cos’è lo SWIFT in breve

Ricapitolando, il codice SWIFT:

  • non è un sistema di trasferimento del denaro ma di comunicazione internazionale tra istituti di credito;
  • serve alle banche di tutto il mondo per avere un sistema di riconoscimento univoco e riconosciuto ovunque;
  • è adottato da oltre 11.600 istituti di credito, mentre ai sistemi alternativi cinese e russo partecipano rispettivamente 1.280 e 400 banche;
  • pur essendo un sistema nato con caratteristiche di neutralità, è sempre più utilizzato come strumento di pressione finanziaria nel corso di conflitti armati.

Negli ultimi anni, il Sistema SWIFT è diventato oggetto di discussione non solo tra gli addetti ai lavori, ma anche per l'intera opinione pubblica.

Speriamo, con questo nostro contenuto, di aver fatto un po' di chiarezza in merito.

Scopri tutti i vantaggi del Fondo Priamo. Contattaci!

Il campi segnalati da (*) sono obbligatori

Articoli correlati