Dopo decenni di lavoro e sacrifici, arriva finalmente il momento della pensione. È in questa fase che emerge un concetto fondamentale ma spesso trascurato: il decumulo finanziario. Si tratta del processo attraverso il quale il capitale accumulato durante la vita lavorativa viene gradualmente utilizzato per sostenere le spese quotidiane e garantire un tenore di vita adeguato.
Inizieremo vedendo in cosa consiste esattamente il decumulo finanziario, per poi comprendere in che modo è opportuno ragionare sul capitale accumulato negli anni di lavoro per utilizzarlo al meglio durante la pensione.
Osserveremo il funzionamento delle principali strategie di decumulo, evidenziando come debbano adattarsi alle specifiche esigenze del pensionato e della sua famiglia.
Successivamente, scopriremo quali sono le strategie di decumulo specifiche offerte dai fondi pensione e le diverse opzioni di rendita disponibili.
Infine, offriremo alcuni consigli utili per gestire la propria fase di decumulo in maniera consapevole e strategica.
Se durante gli anni di carriera l'obiettivo è quello di costruire un patrimonio versamento dopo versamento, durante la pensione la prospettiva si ribalta completamente: il capitale costruito diventa la risorsa da cui attingere con intelligenza e metodo.
Questa transizione rappresenta molto più di un semplice cambiamento tecnico nella gestione del denaro. Richiede un vero e proprio cambio di mentalità, poiché da risparmiatori e accumulatori si diventa "utilizzatori consapevoli" del proprio patrimonio. Per molti, questo passaggio risulta psicologicamente complesso: vedere diminuire il saldo può generare ansia, anche quando i prelievi sono perfettamente sostenibili e pianificati. La sfida è trovare il giusto equilibrio tra il desiderio di preservare il capitale il più a lungo possibile e la necessità di godere dei frutti del lavoro svolto.
Decumulo non significa semplicemente "spendere tutto ciò che si ha"; al contrario, richiede una pianificazione attenta per evitare di esaurire prematuramente le risorse.
La longevità crescente rende questa fase sempre più lunga e complessa. Chi va in pensione a 67 anni potrebbe dover far durare il proprio capitale per 20, 25 o anche 30 anni, affrontando nel frattempo l'inflazione, possibili emergenze sanitarie e la variabilità dei mercati finanziari. Comprendere cosa sia il decumulo e perché meriti un'attenzione specifica rappresenta il primo passo verso una pensione serena e finanziariamente sostenibile.
Prima di definire qualsiasi strategia di prelievo, è essenziale avere piena consapevolezza di ciò che costituisce il proprio "tesoretto" per la pensione. Questo patrimonio non è costituito da un'unica voce, ma da diverse componenti accumulate nel tempo.
La previdenza pubblica obbligatoria fornisce la pensione che rappresenta la base del reddito pensionistico ma che, da sola, spesso non è sufficiente a mantenere il tenore di vita precedente. A questa si aggiungono i risparmi personali accumulati nel corso degli anni, magari depositati in conti correnti o investiti in titoli di Stato, azioni o obbligazioni.
Un ruolo sempre più rilevante è svolto dalla previdenza complementare, in particolare dai fondi pensione come Priamo. Questi strumenti raccolgono i versamenti effettuati durante la vita lavorativa (contributi del lavoratore, del datore di lavoro e anche il TFR) e li investono sui mercati finanziari per generare rendimenti nel tempo. Al momento del pensionamento, il montante accumulato nel fondo diventa disponibile per essere convertito in rendita o prelevato parzialmente come capitale. Non vanno dimenticati eventuali altri asset, quali proprietà immobiliari, polizze vita, investimenti alternativi o eredità ricevute. Questi elementi possono completare il quadro delle risorse disponibili.
La gestione del decumulo si articola attorno a due obiettivi fondamentali, spesso in tensione tra loro:
Trovare il punto di equilibrio tra questi due obiettivi rappresenta la sfida centrale del decumulo finanziario e richiede un'analisi realistica delle proprie necessità e delle risorse effettivamente disponibili.
Esistono diversi approcci per prelevare il capitale accumulato, ciascuno con vantaggi e limiti specifici.
La strategia più conosciuta è la Regola del 4%, sviluppata negli Stati Uniti negli anni '90. Secondo questo principio, è possibile prelevare ogni anno il 4% del capitale iniziale (adeguato all'inflazione) con un'elevata probabilità che il patrimonio duri almeno 30 anni.
Tuttavia, questa regola va applicata con cautela, poiché è stata sviluppata considerando il mercato americano e orizzonti temporali specifici, e potrebbe non adattarsi a tutte le situazioni individuali o ai mercati europei.
Oltre alla Regola del 4%, esistono tre principali modalità operative:
Un approccio sofisticato è la Barbell Strategy, che divide il capitale in due "secchi" distinti:
Questa separazione permette di conciliare sicurezza immediata e potenziale di crescita, riducendo l'ansia legata alla volatilità dei mercati.
I fondi pensione, come Priamo che è destinato ai lavoratori del settore del trasporto pubblico e dei settori affini, rappresentano uno strumento cruciale per affrontare la fase del decumulo. Al momento del pensionamento, il capitale accumulato diventa disponibile e il lavoratore si trova di fronte a una scelta cruciale: come utilizzare queste risorse?
La normativa italiana prevede diverse opzioni di liquidazione:
Il Fondo Priamo offre diverse tipologie di rendita per adattarsi alle esigenze individuali.
Vediamo quali.
Tipologia di Rendita | Caratteristica Principale | Obiettivo |
Vitalizia immediata | Erogazione che decorre immediatamente dopo il pensionamento e prosegue fino al decesso dell'aderente. | Flusso di reddito garantito per tutta la vita. |
Reversibile | Continua a essere erogata al coniuge o a un altro beneficiario dopo la morte del pensionato. | Protezione finanziaria per i propri cari. |
Certa per 5 o 10 anni e successivamente vitalizia | Assicura l'erogazione per un periodo minimo garantito anche in caso di decesso prematuro, dopodiché prosegue a vita. | Garanzia minima e poi vitalizio. |
Con controassicurazione decrescente | Pagamento al pensionato finché è in vita, con garanzia di restituzione del capitale residuo ai beneficiari designati dopo il decesso. | Sicurezza di lasciare un capitale residuo. |
Con raddoppio in caso di perdita di autosufficienza (LTC) | Prevede il raddoppio della rendita iniziale nel caso in cui sopraggiunga la non autosufficienza. | Copertura e protezione contro il rischio di non autosufficienza. |
Queste diverse soluzioni permettono di personalizzare la rendita in base alla situazione familiare, allo stato di salute e alle preferenze individuali.
Ricordiamo infine che il calcolo della rendita è un meccanismo complesso che prende in considerazione l’età del pensionando, la speranza di vita (cioè l’età media di sopravvivenza) e il sesso. Invitiamo dunque a fare le proprie simulazioni, utilizzando il motore di calcolo per la rendita del Fondo Priamo.
Vediamo adesso alcune strategie fondamentali per gestire al meglio il proprio decumulo.
Il primo passo per una gestione efficace è conoscere con precisione le proprie spese. È fondamentale distinguere tra:
Le spese mediche meritano un'attenzione particolare, poiché tendono ad aumentare con l'avanzare dell'età. È cruciale prevedere un margine per farmaci, visite specialistiche e possibili interventi.
Un budget ben strutturato, rivisto periodicamente, permette di determinare con maggiore precisione quanto capitale serve prelevare annualmente e quale strategia di decumulo è più adatta. Sottovalutare questo aspetto rischia di rendere il piano non realistico.
Un errore comune è pensare che in pensione si debba dismettere ogni forma di investimento. Al contrario, è consigliabile mantenere una porzione del capitale investita in strumenti a basso o medio rischio.
Questo perché l'inflazione continua a erodere il potere d'acquisto. Mantenere una parte del patrimonio investita (in obbligazioni, fondi bilanciati o una piccola quota azionaria) aiuta a contrastare questo fenomeno e a far durare più a lungo le risorse. L'obiettivo non è cercare rendimenti elevati, ma proteggere il capitale dal rischio più insidioso: quello della longevità (vivere più a lungo del previsto ed esaurire le risorse).
Infine, il monitoraggio periodico è essenziale per verificare che il piano iniziale rimanga sostenibile nel tempo. Si consiglia di rivedere la strategia ogni 3-5 anni, o anche più frequentemente se si verificano cambiamenti significativi (es. spese mediche impreviste).
Durante questi controlli è opportuno:
Un approccio flessibile e adattabile rappresenta la migliore garanzia per affrontare con serenità gli imprevisti che inevitabilmente caratterizzano la fase della pensione.
La gestione della fase del decumulo è importante quanto l'accumulo che l'ha preceduta. Aver risparmiato e investito con disciplina per decenni può risultare vano se poi il capitale viene utilizzato in modo disordinato o senza una strategia chiara. Al contrario, una pianificazione attenta del decumulo trasforma il patrimonio accumulato in uno strumento di libertà: quella di vivere la pensione con serenità, senza l'ansia di rimanere senza risorse, ma anche senza l'eccessiva prudenza che impedirebbe di godere dei frutti del proprio lavoro.
Gli strumenti a disposizione sono molteplici: dalla Regola del 4% alle diverse strategie di prelievo, dalla Barbell Strategy alle rendite offerte dai fondi pensione complementari come Priamo. La strategia ottimale dipende da numerosi fattori (ammontare del capitale, entità della pensione pubblica, spese previste, stato di salute e situazione familiare).
Ciò che conta è affrontare questa fase con consapevolezza e con un approccio strategico.
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