Il mese di dicembre è il momento ideale per dedicarsi al bilancio della propria posizione nella previdenza integrativa. Questo periodo permette di agire con calma e organizzazione, sfruttando le scadenze fiscali e amministrative imminenti per ottimizzare la partecipazione al fondo pensione.
Effettuare questo "tagliando" significa mettere in ordine le informazioni, analizzare performance e costi sostenuti, e pianificare eventuali aggiustamenti.
In questo articolo, ti guideremo attraverso cinque verifiche fondamentali per mantenere il controllo sulla tua situazione previdenziale: dall’analisi dei costi all’impostazione di nuovi obiettivi per l’anno successivo. Sottolineeremo, inoltre, l'importanza di un approccio sostenibile e strategico che si mantenga efficace nel tempo.
Per comprendere l'ammontare effettivo delle spese per la gestione del fondo pensione, è necessario consultare i documenti messi a disposizione dell'aderente. Nello specifico, si consiglia di fare riferimento a:
Tra le spese applicate dal Fondo Priamo, ad esempio, rientrano i costi di adesione, le spese di gestione annuale (sia fisse che in percentuale sul patrimonio) e altri oneri indiretti, derivanti dai costi dell’attività finanziaria, comunque indicati nella Scheda “I Costi” presente nella Nota Informativa.
Per effettuare confronti tra diversi fondi pensione o tra i vari comparti di investimento, è consigliabile concentrarsi su l'Indice Sintetico di Costo (ISC). Questo indicatore riassume in una percentuale il peso complessivo delle commissioni sul rendimento del capitale.
A tal proposito, è opportuno sottolineare che i fondi pensione negoziali, come Priamo, si distinguono per i costi contenuti rispetto ad altre forme di previdenza complementare (come fondi aperti e PIP). Questa differenza è data dal fatto che i fondi negoziali operano senza scopo di lucro e nell'esclusivo interesse dei propri aderenti.
Conoscere bene i costi è di primaria importanza: le spese del fondo pensione erodono il montante accumulato. Pertanto, più sono contenute, maggiore sarà il capitale che andrà a costituire la pensione integrativa futura.
È fondamentale verificare il rendimento netto indicato nelle comunicazioni periodiche del fondo, che funge da "termometro" della gestione finanziaria. Occorre confrontare il rendimento conseguito con gli obiettivi dichiarati e con il profilo di rischio scelto.
È normale che si verifichino anni in perdita, a patto che la performance complessiva si mantenga positiva nel medio-lungo termine (almeno 5-10 anni).
Parallelamente, è cruciale valutare se il profilo di rischio è ancora adeguato alla propria età e agli obiettivi di pensionamento. Se necessario, è possibile modificare il comparto di investimento per allinearsi meglio con il proprio orizzonte temporale e la propensione al rischio.
La logica da seguire è la seguente:
3. Recuperare i contributi non dedotti e comunicare l'importo
La normativa fiscale stabilisce una soglia massima di deducibilità dei contributi versati alle forme pensionistiche integrative, fissata a 5.164,57 euro all’anno.
Se i tuoi contributi versati superano questa soglia, è importante comunicare annualmente al fondo pensione l'importo eccedente. Questo passaggio è necessario per preservare la relativa esenzione fiscale al momento dell'erogazione della pensione.
Scadenze e Procedure:
Il Fondo Priamo offre ai propri aderenti diverse modalità per effettuare questa comunicazione: cartacea, online tramite l'area riservata del sito, o mobile attraverso l'App del Fondo. Si tratta di procedure semplificate e accessibili, ma è essenziale ricordarsi di procedere entro la scadenza di fine anno per non perdere il beneficio fiscale sui contributi versati in eccesso.
Per ottenere un quadro completo della propria situazione, è importante effettuare un doppio controllo sulla posizione previdenziale: sia quella maturata presso l'ente pubblico di riferimento (come l'INPS o eventuali casse professionali) sia quella accumulata nel fondo pensione integrativo.
È utile accedere all'Estratto Conto Contributivo sul sito INPS tramite SPID o CIE. In questo modo si possono verificare i contributi versati e utilizzare strumenti di simulazione, come il servizio "La Mia Pensione Futura" (noto in passato come Busta Arancione), per stimare la futura pensione di base.
Dall'altro lato, la rilettura della comunicazione periodica del fondo pensione o l'accesso all'Area Riservata online consentono di monitorare con precisione l'accumulo e i rendimenti dei versamenti complementari.
Questa valutazione congiunta permette di capire se l'ammontare complessivo atteso è sufficiente o se è preferibile procedere con un aumento dei versamenti e/o con modifiche di strategia (ad esempio, l'eventuale cambio di comparto di investimento).
Il momento del bilancio di fine anno è anche l’occasione ideale per rivedere gli obiettivi contributivi e pianificare gli investimenti futuri.
Si può valutare se l'aliquota del contributo mensile del lavoratore è adeguata o se è opportuno aumentarla per incrementare il capitale accumulato.
Inoltre, è sempre possibile integrare i versamenti con la contribuzione volontaria una tantum. Questa è particolarmente utile per dare una spinta ulteriore al montante finale e sfruttare l'accumulo di ulteriori rendimenti.
Infine, si può considerare di cambiare comparto di investimento per fare scelte più o meno rischiose/redditizie in base alla propria situazione personale, all’età e agli obiettivi. Tutti questi aggiustamenti vanno decisi ed effettuati entro la fine dell’anno per poterli applicare con l’inizio del nuovo periodo contributivo.
Queste cinque verifiche costituiscono una checklist pratica per chi desidera prendersi cura della propria pensione integrativa in modo consapevole e strategico.
Non rimandare questa attività è determinante: dedicare un po’ di tempo al proprio futuro non solo garantisce maggiore serenità, ma assicura anche risultati migliori e più mirati nel lungo periodo.
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