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Rendimenti comparti Fondo Priamo 2023: una crescita netta

A seguito dell’approvazione del Bilancio consuntivo 2023 da parte del Consiglio di Amministrazione (che sarà sottoposto all’approvazione dell’Assemblea), con dati certificati alla mano, possiamo affermare che il 2023 ha mostrato, in maniera limpida, non solo la resilienza dei fondi pensione negoziali, ma anche la rapidità dei relativi comparti nel recuperare le criticità dei mercati finanziari emerse nel corso del 2022, un anno caratterizzato - come sappiamo - da una combinazione di fattori (endogeni ed esogeni) che hanno pesantemente condizionato i mercati finanziari quali inflazione elevata, guerra e politiche monetarie restrittive.

Nel 2023 i rendimenti sono tornati in positivo annullando l’effetto negativo delle performance registrate nell’anno precedente.

In questo articolo analizzeremo nello specifico le performance positive registrate da Fondo Priamo nel 2023.

Passeremo, poi, all’analisi di quanto illustrato da COVIP nel suo report “La previdenza complementare, principali dati statistici”, aggiornato a dicembre 2023, che fornisce i dati medi dei fondi pensione negoziali e anche i dati relativi a orizzonti temporali più ampi di un singolo anno.

Vedremo, infine, l’importanza di tenere ben presente un orizzonte temporale lungo quando parliamo di risparmio previdenziale e i vantaggi derivanti dall’adesione al Fondo in giovane età.

Rendimenti Fondo Priamo 2023

Come anticipato, il 2023 ha segnato un deciso recupero dei mercati finanziari con effetti positivi anche per il Fondo Priamo.

Rispetto a un 2022, tanto complesso quanto fuori dal comune, il mercato azionario ha riportato i valori in positivo, toccando anche quote record.

Dal canto suo, il mercato delle obbligazioni ha vissuto nel 2023 rendimenti finanziariamente interessanti per due ragioni:

  • da un lato i rialzi dei tassi da parte delle banche centrali, che hanno portato a un rialzo dei rendimenti a scadenza delle obbligazioni;
  • dall’altro, in chiusura del 2023, l’aspettativa di ribasso di detti tassi nel 2024 ha generato un incremento dei prezzi dei titoli obbligazionari.

In questo contesto positivo, segnaliamo le buone performance del Fondo Priamo. Nella tabella che segue sono esposti i rendimenti netti conseguiti dai tre comparti al 31/12/2023:

Comparto Fondo Priamo Rendimenti netti 31/12/2023
Garantito Protezione 3,79%
Bilanciato Prudenza 6,89%
Bilanciato Sviluppo 8,43%

Performance dei fondi negoziali: i dati ufficiali Covip (Autorità di vigilanza sui Fondi Pensione)

Come anticipato, il 2023 è stato positivo per tutte le tipologie di forme pensionistiche e i relativi comparti, dunque le performance di Priamo risultano essere in linea con quelle dell’intero settore della previdenza complementare.

A confermarlo è stato anche il report COVIP “La previdenza complementare, principali dati statistici”, aggiornato a dicembre 2023, che fornisce anche il dettaglio dei fondi pensione negoziali.

Da evidenziare che tutti e tre i comparti in Priamo battono la rivalutazione del TFR lasciato in azienda, che si ferma al +1,6%.

Pur considerando i risultati positivi conseguiti occorre, comunque, ricordare sempre che l’orizzonte temporale cui fare riferimento quando si parla di risparmio previdenziale deve essere medio-lungo, dunque considerare i rendimenti di un singolo anno non può essere sufficiente o utile ai fini di una proiezione di possibili risultati finali.

Di seguito i dati emanati da Covip.

Rendimenti comparti Fondo Priamo 2023 una crescita netta

Fondo pensione negoziale e orizzonte temporale lungo

L’importanza dell’orizzonte temporale, cui si aggiunge una ottimale allocazione delle risorse nel comparto più adatto alle rispettive classi di età, restano elementi centrali al fine della massimizzazione dei risultati nella permanenza nel fondo pensione.

Come più volte evidenziato, infatti, i comparti con una maggiore componente azionaria, come gli azionari puri e i bilanciati (per intenderci il Bilanciato Sviluppo in Priamo), fanno registrare (nel lungo periodo) risultati che battono sistematicamente la rivalutazione del TFR.

Si tratta di linee più adatte ai soggetti che hanno davanti a sé un medio lungo periodo di permanenza nel fondo (ad esempio i lavoratori giovani che hanno davanti un periodo di permanenza nel Fondo superiore ai 15 anni), mentre il passaggio ai comparti garantiti - che presentano un minor grado di rischio - è consigliato a coloro che si approssimano al pensionamento (tre/cinque anni dal pensionamento), al fine di tutelare il capitale fino a quel momento accumulato nel fondo.

Per questo motivo, aderire al fondo pensione fin dal primo impiego, in giovane età, o addirittura per conto dei propri figli minori e allocare correttamente le proprie risorse, offre un vantaggio notevole: quello di avere a disposizione un periodo di tempo molto lungo, in modo da massimizzare l’opportunità di accedere a rendimenti elevati e mitigare gli ipotetici effetti di contrazione generati delle crisi finanziarie.

Leggi anche il nostro approfondimento Perché i giovani dovrebbero aderire a un fondo pensione.

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