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RITA (Rendita Integrativa Temporanea Anticipata): requisiti e vantaggi

La Rendita Integrativa Temporanea Anticipata (RITA) è una prestazione che è possibile chiedere prima del pensionamento, introdotta per affrontare eventuali problematiche legate all'inoccupazione in età avanzata e al mancato accesso alla pensione anticipata.

In questo articolo approfondiremo innanzitutto cos’è la RITA e per quali ragioni è stata ideata questa particolare tipologia di prestazione riconosciuta prima dell’effettivo pensionamento.

Analizzeremo poi il suo funzionamento, le modalità di prelievo e di gestione del montante accumulato nel fondo pensione.

Vedremo poi quali sono i requisiti necessari per accedervi e come presentare la domanda per gli aderenti al Fondo Priamo.

Infine, esamineremo il trattamento fiscale applicato, particolarmente vantaggioso rispetto all’ordinaria tassazione IRPEF.

Che cos'è la Rendita Integrativa Temporanea Anticipata (RITA)

Spesso smettere di lavorare prima dell’età pensionabile può comportare difficoltà economiche, poiché la pensione pubblica non è immediatamente disponibile, dal momento che occorre maturare determinati requisiti anagrafici e contributivi.

In questi casi, per gli aderenti alla previdenza complementare, la Rendita Integrativa Temporanea Anticipata (RITA) rappresenta una soluzione temporanea, un ponte economico che consente di ricevere un reddito integrativo anticipato utilizzando il capitale accumulato nel proprio fondo pensione.

In sostanza, chi è vicino all’età pensionabile o si trova in stato di inoccupazione può accedere a questa rendita per sostenersi economicamente prima di ricevere la pensione di vecchiaia.

Questo strumento è pensato per chi ha già aderito a un fondo pensione e ha accumulato un capitale previdenziale sufficiente. La RITA quindi si rivolge a coloro che cercano una copertura finanziaria temporanea in uscita dal lavoro, offrendo una maggiore serenità durante questo delicato periodo di transizione.

Come funziona la RITA?

La RITA non è la pensione integrativa definitiva, ma un’erogazione anticipata a rate di una parte o dell’intero capitale accumulato nel fondo pensione.

Il beneficiario può scegliere tra:

  • RITA Totale: prelevare il 100% del capitale maturato, in rate;
  • RITA Parziale: prelevare solo una percentuale, mantenendo una parte residua che continuerà a essere gestita nel fondo e a produrre rendimenti.

La porzione di montante richiesta per l'erogazione tramite RITA continuerà a essere mantenuta in gestione dal fondo pensione, in modo da rimanere investita e produrre i relativi rendimenti. Salvo diversa scelta dell’aderente, effettuata al momento della richiesta, tale importo viene riversato nel comparto più prudente.

Durata e Flessibilità

La rendita viene erogata periodicamente, solitamente in rate trimestrali, e può durare fino al raggiungimento dell’età pensionabile.

La durata massima può variare, arrivando fino a 5 o 10 anni, a seconda delle specifiche condizioni personali e contrattuali (come vedremo nel dettaglio nei requisiti).

La RITA offre inoltre una notevole flessibilità:

  • può essere revocata in qualsiasi momento;
  • chi la percepisce può decidere di riprendere a lavorare senza perdere il diritto alla rendita.

Ciò offre al lavoratore la possibilità di adattarsi a nuove esigenze lavorative o personali, senza vincoli rigidi.

I requisiti per accedere alla RITA

Per usufruire della Rendita Integrativa Temporanea Anticipata (RITA), gli aderenti devono possedere precisi requisiti, che si dividono in due casistiche alternative.

Opzione 1: a ridosso della pensione di vecchiaia

L'aderente deve soddisfare contemporaneamente i seguenti quattro requisiti:

  1. cessazione dell’attività lavorativa;
  2. maturazione dell'età per la pensione di vecchiaia entro i successivi 5 anni;
  3. maturazione requisito contributivo complessivo nei regimi obbligatori di appartenenza di almeno 20 anni;
  4. almeno 5 anni di partecipazione alla previdenza complementare.

Opzione 2: in caso di inoccupazione prolungata

In alternativa, la RITA è riconosciuta ai lavoratori con i seguenti quattro requisiti, anch'essi da soddisfare contemporaneamente:

  1. cessazione dell’attività lavorativa;
  2. stato di inoccupazione, successiva alla cessazione dell’attività lavorativa, per un periodo di tempo superiore a ventiquattro mesi;
  3. maturazione dell'età per la pensione di vecchiaia entro i successivi 10 anni;
  4. maturazione di 5 anni di partecipazione alle forme pensionistiche complementari.

Inoltre, per poter usufruire della RITA è necessario che la prestazione possa essere erogata almeno per due rate. Ciò significa che non devono mancare meno di 6 mesi all’età pensionabile. Questi requisiti garantiscono un accesso sostenibile e corretto allo strumento

Come chiedere la RITA al Fondo Priamo

La richiesta della RITA presso il Fondo Priamo può essere fatta utilizzando le nuove funzionalità online presenti nell'area riservata del sito, un metodo rapido e dematerializzato.

Opzione 1: richiesta online (consigliata)

Questa modalità sfrutta la digitalizzazione del servizio, e si articola come segue:

  1. accesso: accedere all'area riservata del Fondo Priamo utilizzando le proprie credenziali SPID o CIE (Carta d'Identità Elettronica);
  2. compilazione: compilare la richiesta, seguendo la procedura guidata interattiva online;
  3. caricamento documenti: caricare i file richiesti (documenti comprovanti i requisiti) direttamente dal computer o dallo smartphone, senza dover stampare o spedire documenti cartacei.

Opzione 2: domanda tramite modulo cartaceo

In alternativa, la domanda può essere fatta compilando l’apposito modulo disponibile sul sito del Fondo.

La domanda va poi inviata tramite raccomandata con ricevuta di ritorno alla sede del Fondo.

Documenti da allegare (per entrambe le opzioni)

Oltre al modulo (o alla compilazione online), è necessario allegare alcuni documenti comprovanti i requisiti di legge, come:

  • copia del documento di identità;
  • un’autocertificazione dell'età prevista per la pensione di vecchiaia;
  • eventuale documentazione attestante la cessazione del rapporto di lavoro o lo stato di inoccupazione.

Il Fondo, verificati i requisiti, procederà all’erogazione della rendita anticipata.

La tassazione agevolata della RITA

La RITA gode di un trattamento fiscale estremamente favorevole rispetto all’imposta IRPEF ordinaria, la cui aliquota minima è del 23% (dato aggiornato a novembre 2025).

In particolare, sulla porzione del montante erogata come RITA si applica un’imposta sostitutiva con aliquota fissa del 15%.

Questa percentuale, tuttavia, può essere ridotta dello 0,30% per ogni anno di permanenza nel fondo pensione oltre il quindicesimo anno, fino a raggiungere un minimo del 9%. La riduzione massima ottenibile è quindi di 6 punti percentuali (dal 15% al 9%).

Questa tassazione agevolata rende la RITA un’opzione fiscalmente vantaggiosa per chi accede a questo strumento.

È importante sottolineare che la RITA è la prestazione che in assoluto gode del miglior trattamento fiscale, poiché beneficia di queste aliquote di favore (9%-15%) sull'intero montante accumulato, senza distinzione. A differenza di tutte le altre prestazioni (come la pensione integrativa o gli anticipi per spese sanitarie), che godono di trattamenti di favore ma calcolati in modo leggermente diverso, la RITA applica l'aliquota ridotta in modo uniforme sul capitale.

Conclusione

In sintesi, la RITA rappresenta uno strumento efficace per chi desidera una gestione previdenziale più flessibile e personalizzata.

Consente di costruire un ponte economico tra il momento in cui si esce dal lavoro e l’accesso alla pensione pubblica di vecchiaia, offrendo sostegno economico e tranquillità durante la transizione.

Grazie alla sua flessibilità (che permette anche di riprendere l'attività lavorativa), ai requisiti accessibili e alla tassazione agevolata (dal 9% al 15%), la RITA si configura come un valido strumento di pianificazione previdenziale per migliorare la sicurezza finanziaria nel passaggio verso la pensione definitiva.

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