Molti lavoratori, prossimi alla pensione, ritengono che l'adesione a un fondo pensione sia ormai inutile. Questa convinzione, un vero e proprio mito da sfatare, nasce spesso dall'idea che la previdenza complementare offra vantaggi concreti solo se avviata a inizio carriera.
Sebbene sia indubbio che aderire in giovane età consenta di massimizzare le opportunità offerte da un fondo pensione, è pur vero che anche un'adesione tardiva può rivelarsi una scelta ricca di benefici.
In questo articolo approfondiremo le ragioni per cui contribuire a un fondo pensione, anche in età avanzata, rappresenti un'opzione fiscalmente e finanziariamente interessante.
Analizzeremo poi le diverse opzioni a disposizione dell'aderente in termini di contribuzione, linee di investimento e prestazioni finali, evidenziando l'ampia flessibilità offerta dai fondi pensione in ogni fase del percorso.
Infine, forniremo alcuni spunti pratici per avviare la propria contribuzione, ribadendo un concetto fondamentale: non è mai troppo tardi per iniziare a costruire il proprio futuro previdenziale.
I fondi pensione, come ad esempio Priamo, consentono l'iscrizione in qualsiasi momento, senza porre alcuna preclusione di natura anagrafica.
Sebbene un orizzonte temporale più esteso massimizzi l'accumulo di capitale e l'effetto dei rendimenti, rinunciare alla previdenza complementare in età avanzata significa perdere importanti vantaggi accessibili fin da subito.
Esistono infatti diverse ragioni per cui un'adesione, seppur tardiva, si rivela comunque una scelta vantaggiosa.
I contributi versati al fondo pensione sono deducibili dal reddito per un importo massimo di 5.164,57 euro all'anno, traducendosi in un immediato risparmio fiscale. Questo vantaggio spetta a tutti gli aderenti, indipendentemente dagli anni di contribuzione alle spalle, permettendo anche a chi aderisce in prossimità della pensione di alleggerire il carico IRPEF.
Va inoltre considerato un aspetto: avvicinandosi al pensionamento, è probabile trovarsi all'apice della propria carriera e, di conseguenza, del proprio reddito. In questa fase, quindi, l'opportunità di ridurre la base imponibile assume un valore ancora più strategico e interessante.
Versando il contributo a proprio carico aggiuntivo al TFR, il lavoratore ha diritto a ricevere anche la quota a carico dell’azienda. Questo versamento aggiuntivo incrementa il capitale accumulato, con un impatto minimo sul netto in busta paga.
Aderire al fondo pensione, anche in prossimità del pensionamento, permette quindi di non rinunciare a questa importante risorsa finanziaria per tutto il periodo che intercorre tra l'iscrizione e l’uscita dal mondo del lavoro.
I vantaggi fiscali della previdenza complementare vanno ben oltre la sola deducibilità dei contributi. I rendimenti maturati dal fondo pensione sono infatti soggetti a una tassazione di favore del 20%, che si abbassa al 12,5% per i rendimenti derivanti dai Titoli di Stato: percentuali nettamente inferiori all'aliquota del 26% applicata alla maggior parte degli investimenti finanziari.
Anche la prestazione pensionistica, sia essa erogata in forma di rendita o capitale, gode di un trattamento fiscale privilegiato. Il confronto con il sistema pubblico è emblematico: mentre le pensioni tradizionali subiscono un prelievo IRPEF con aliquote a partire dal 23%, la pensione integrativa sconta un'imposta molto più leggera, compresa tra il 15% e il 9% a seconda degli anni di adesione alla previdenza complementare.
Se quindi aderire in giovane età consente di massimizzare i vantaggi fiscali, è pur sempre vero che l’adesione - anche tardiva - consente di godere di condizioni più vantaggiose rispetto a quelle di altre forme di investimento a scopo previdenziale.
I fondi pensione negoziali, inoltre, presentano costi di gestione notevolmente inferiori rispetto ad altre forme di previdenza complementare, un fattore che riduce l'erosione delle somme accumulate.
Questo vantaggio, unito a una normativa stringente e alla vigilanza della COVIP (Commissione di Vigilanza sui Fondi Pensione), offre un elevato livello di tutela. Per chi si avvicina alla pensione, questi elementi sono determinanti: la protezione offerta è maggiore rispetto a soluzioni che, pur promettendo rendimenti potenzialmente più alti, espongono a rischi e costi superiori.
Fondo Priamo offre un'ampia flessibilità nella gestione dei contributi.
L'aderente, infatti, può scegliere tra diverse opzioni:
Quest'ultima possibilità si rivela particolarmente strategica per chi, disponendo di una certa capacità di risparmio, intende massimizzare le deduzioni fiscali nel breve periodo a disposizione.
Ma come vengono investiti i contributi?
Fondo Priamo mette a disposizione diverse linee di investimento, ciascuna con uno specifico profilo di rischio e rendimento. Per chi si trova a pochi anni dall’uscita dal mondo del lavoro, è buona norma orientarsi verso comparti a basso rischio, studiati per proteggere il capitale versato da eventuali oscillazioni negative dei mercati. Queste linee, più prudenti, sono appositamente pensate per chi è prossimo alla pensione e mirano a consolidare il patrimonio, offrendo un rendimento almeno in linea con la rivalutazione del TFR.
Giunto al momento del pensionamento, l'iscritto gode di ulteriore flessibilità, potendo scegliere se ricevere la prestazione in forma di capitale (fino al 50% del montante), sotto forma di rendita vitalizia, o combinando le due soluzioni.
In caso di adesione per un periodo limitato, la liquidazione in capitale - se si è in possesso dei requisiti richiesti - può risultare più vantaggiosa, specialmente se l'importo maturato non è sufficiente a garantire una rendita significativa. Per montanti più elevati, invece, la rendita può offrire maggiore continuità nel tempo.
Fondo Priamo, a tal proposito, prevede diverse opzioni di rendita, adattabili alle differenti esigenze personali e familiari.
Aderire in età avanzata significa, inevitabilmente, disporre di un orizzonte temporale limitato per far crescere il proprio capitale. In pochi anni non sarà possibile raggiungere un montante paragonabile a quello di chi ha contribuito per decenni. Tuttavia, questo non rende la scelta infruttuosa. Si possono infatti sfruttare pienamente le agevolazioni fiscali e ottenere comunque una rendita che andrà a integrare la pensione pubblica.
Per chi è prossimo al traguardo pensionistico, il beneficio più immediato potrebbe risiedere proprio negli sgravi fiscali: la deducibilità dei contributi permette un risparmio sulle imposte che, di fatto, riduce il costo reale dell'investimento.
In sintesi, l'opportunità non va scartata a priori, ma merita un'attenta valutazione, basata sulle proprie specifiche necessità e obiettivi. Infatti, è fondamentale ricordare che la scelta di aderire a un fondo pensione è strettamente personale. Prima di decidere come, quanto e dove versare, è essenziale riflettere sulla propria situazione contributiva, sulle risorse a disposizione e sugli obiettivi futuri.
Per supportare questa valutazione, Fondo Priamo offre strumenti di calcolo online. Questi simulatori permettono di stimare la pensione complementare o il capitale accumulabile, in base ai contributi versati e alla linea di investimento prescelta. Ricorrere a queste proiezioni è un passo cruciale per prendere decisioni consapevoli, pianificare versamenti mirati e comprendere l'impatto delle proprie scelte di investimento.
Anche un periodo di contribuzione limitato può portare a risultati concreti, dalle deduzioni fiscali immediate a un'integrazione, seppur contenuta, della pensione pubblica. Il messaggio chiave è agire senza indugi: ogni anno di contribuzione in più si traduce in maggiori vantaggi e in una più ampia flessibilità al momento della scelta finale.
Per approfondire questo tema, consigliamo la lettura del nostro articolo Quando conviene aderire a un fondo pensione?.
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